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Questo sito è stato voluto da Turismo-Ambiente Valli di Comacchio s.r.l.

 

 

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Chi siamo


La città di Comacchio e le sue valli rappresentano il "cuore" del Delta ,sono di fatto il polmone verde dell'intera costa adriatica da Chioggia a Cattolica. Le Valli di Comacchio sono il vero museo e rappresentano uno dei più importanti complessi lagunari esistenti in Italia ed in Europa. Si estendono nelle province di Ferrara e in parte di Ravenna, per più di 11.000 ettari, tra Comacchio e il fiume Reno, e sono collegate al mare tramite i canali di Magnavacca, Logonovo, Bellocchio e  Gobbino. Formate da acqua salmastra dalla salinità molto accentuata: rappresentano un importante biotopo di zona umida ad acqua salmastra, costituito da vegetazione estrema alofila e dichiarato di interesse internazionale, in base alla convenzione di Ramsar del 1971.
Intorno alle valli si è incentrata e sviluppata la vicenda storica ed economica del territorio di Comacchio; si tratta di un esempio pressoché unico di integrazione tra l'ambiente naturale e l'attività dell'uomo, dove la   produzione del sale e la pesca  hanno sempre rappresentato le basi economiche primarie, alle quali era prevalentemente legato l’artigianato locale, essendo quasi assente l’agricoltura e mancando completamente il turismo. Queste ultime componenti economiche si sono sviluppate quasi contemporaneamente con l’affermarsi della bonifica ed il prosciugamento di migliaia di ettari di valle, lasciandone inalterata quella parte dove ancora oggi si pratica soprattutto la pesca tipica all'anguilla con particolari strumenti chiamati lavorieri.

La superficie totale è formata dalle valli Fossa di Porto (comprendente l'oasi di Zavelea), Lido di Magnavacca, Fattibello (che nel passato anche non lontano veniva usata per la pesca a titolo di sostentamento quotidiano) e Campo; presenta una morfologia articolata a causa: 

delle arginature artificiali create per delimitare i bacini di pesca 

della presenza di dossi, barene e antichi cordoni dunosi emergenti dalle acque 

La Penisola di Boscoforte è una lingua di sabbia molto suggestiva, si protende dall'argine del fiume Reno tra le valli Fossa di Porto e Lido di Magnavacca per una lunghezza di 6 km, formatasi dall'affioramento di un cordone dunoso-litoraneo di epoca etrusca.

Museo vivo: per le piante ,gli uccelli ,i dossi ,i casoni ,per i pescatori che vi si incontrano ,per le memorie di un antica vicenda ... 

Portando col vento l'eco del passato ...

Originatesi intorno al X secolo, a causa dei fenomeni di abbassamento del suolo (subsidenza) e di impaludamento della zona costiera, si estendevano per una superficie di 73.000 ettari. Inizialmente erano valli di acqua dolce, formatesi dalle alluvioni dei fiumi. A partire dal secolo XVI s'aggiunse l'ingressione delle acque marine, che crearono la definitiva valle salmastra. Tra gli argini e i dossi si scorgevano innumerevoli casoni e tabarre, che in origine erano costruiti in canna e paglia, ma che tra il XVII e XVIII secolo furono abbattuti e rifatti in muratura. Alla fine dell'Ottocento erano attive più di 70 costruzioni che oggi, a seguito delle distruzioni belliche e delle grandi bonifiche, sono ridotte a 5 stazioni per la pesca e 7 case di vigilanza funzionanti. 
Ai visitatori l'invito a leggere il dramma plurisecolare di questo mondo fatto d'acque nei casoni ,nelle tabarre ,nelle cavanne ,nelle barche ,negli atrezzi per la pesca ,nelle suppellettili della quotidianità dei vallanti ,un tempo vincolati alle valli come servi della gleba...

 

Comune di Comacchio

Parco del Delta del fiume  Po

Azienda Valli

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